Gen 22, 2019

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Polo Nord Magnetico: un’evoluzione più rapida del previsto!

Polo Nord Magnetico: un’evoluzione più rapida del previsto!

Il Polo Nord Magnetico fa parte del campo originato dal nostro pianeta grazie ai movimenti dei metalli presenti all’interno del nucleo: questi moti – causati da variazioni costanti di pressione e temperatura – producono a loro volta correnti elettriche, che generano il campo.
Questo fenomeno venne teorizzato per la prima volta nel diciassettesimo secolo grazie all’impegno di William Gilbert, individuato da James Ross Clark nel 1831 e ancora registrato, con alcune differenze, da Amundsen alcuni anni dopo: la seconda rilevazione del campo servì a dimostrare proprio che questo particolare elemento, importantissimo perché capace di proteggere la Terra da raggi cosmici e radiazioni, non è statico, ma dinamico.
Il campo magnetico cambia e il polo nord si sposta costantemente fra estremo nord del Canada e Siberia.

Fino a pochi anni fa, lo spostamento si attestava su circa 15 Km l’anno, ma dagli anni Novanta il movimento ha iniziato a “prendere velocità”, arrivando a toccare i 55 Km ogni 12 mesi: alcune zone, però, mutano prima di altre, come accade per esempio all’Oceano Pacifico Orientale e alcune aree dell’America del Sud, dove il campo si trasforma più velocemente.
Questa accelerazione ha reso difficile agli esperti poter definire un modello di progressione efficace ed efficiente: basti pensare che l’ultima proiezione effettuata nel 2015 sarebbe dovuta valere fino al 2020, ma le modifiche del Polo Nord Magnetico sono state così repentine da aver reso necessario un nuovo disegno molto prima del tempo.
Il nuovo Modello Magnetico Globale (o World Magnetic Model), atteso in questi giorni, è stato rallentato dallo Shutdown USA, cioè il blocco di tutte le attività amministrative del Governo Federale Statunitense (anche Hubble, per esempio, è rimasto fermo): il dibattito riprenderà probabilmente a fine mese.

Ma come mai lo spostamento è sempre più veloce e quali conseguenze ci saranno?
L’ipotesi più condivisa è che al di sotto del Canada si stiano verificando alcuni moti particolari – probabilmente di ferro liquido – che stanno decretando la progressiva “vittoria” della Siberia nella battaglia magnetica fra le due placche: cosa significa per noi? Non molto nella vita di tutti i giorni, ma lo spostamento del Polo Nord Magnetico costringe a rivedere e ritoccare di continuo le mappe su cui si basa non solo l’attività di Google Maps, ma sulle quali vengono gestiti gli spostamenti aerei e navali.
Insomma, meglio decidere subito come affrontare la trasformazione!

 

Fonte: https://www.nature.com/articles/d41586-019-00007-1

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